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01.03.2021

Una ricetta per non invecchiare: Spaghetti alla gricia.

di Valter Masci

Un piatto prettamente laziale. L’apparizione di questo piatto è strettamente legato al mondo dei pastori, i quali, a causa della transumanza  stavano molto tempo lontano da casa e quindi potevano portare solamente cibi che si conservavano facilmente: pasta secca, pecorino, guanciale e pepe.  

Si capisce  da subito che è  un piatto lontano anni luce da quelle tristi diete dimagranti descritte nei settimanali, ma come resistere all’inebriante  profumo del guanciale che si scioglie  in padella e che confonde la mente e la trascina verso le aspre vallate degli Appennini bagnate di rugiada e colorate dall’autunno! 

Nel frattempo si gratta il  Pecorino Romano, dall’inconfondibile  stuzzicante  profumo.  A detta di molti è il formaggio migliore, e non a caso si dice: “Burro di vacca, cacio di pecora, ricotta di capra”. Si riconosce quello buono quando tagliandolo  appare  la cosiddetta “lacrima” (una goccia di grasso!).  Quindi un piatto un po' (!) calorico ma che possiede grossi vantaggi.

In un lavoro sperimentale  è stato visto che  il  pecorino esercita grossa azione antinfiammatoria  e possiede azione antiaggregante piastrinica. La ragione di tali azioni è dovuta alla cospicua presenza di acido linoleico. Inoltre abbondante è la presenza dei probiotici  Lactococcus lactis subsp. lactis, Streptococcus thermophilus e mesophilic lactobacilli, i quali sono in grado di prevenire diarree da rotavirus  e sono utili nelle coliti ulcerose.

L’ultimo ingrediente  è il pepe, che rappresenta la trasgressione, quel qualcosa in più che infrange la noiosa prevedibilità delle cose (soprattutto di molte giudiziose ricette di cucina). Contiene una sostanza chiamata piperine. In un esperimento si è visto che la  somministrazione di piperine ha migliorato lo stress ossidativo, il comportamento, la capacità cognitiva, ed ha ripristinato la bioarchitettura del cervelletto, e quindi è proprio vero che a tavola non si invecchia, specialmente con il nostro piatto. Pertanto dopo una bella “gricia” si ringiovanisce (nel corpo e nello spirito).

La preparazione è semplice e rapida: saltare in padella striscioline di guanciale, a fuoco lento (senza aggiunta di olio) per farne espandere lentamente  l’aroma. Nel frattempo gli spaghetti perdono la loro ostica durezza nell’abbondante acqua salata. A cottura  si servono con sopra una cascata incontrollata di guanciale  precedentemente rosolato  a cui viene aggiunta una nevicata di pecorino interrotta dall’irriverente colore bronzeo del pepe!